Sarò molto sintetico...
Solitamente quando un allenatore dichiara di aver ben poco d'imparare, d'essere soddisfatto delle proprie scelte e che si sente sicuro al 100% di rimanere anche la stagione successiva, la posizione in classifica della sua squadra dovrebbe essere almeno in linea con le aspettative di inizio stagione. Del Neri è l'eccezione.
Altra sconfitta ed altre interviste ( spero di non aver capito bene, ma a me è parso di sentire che i risultati non sono tutto) di un signore che a una partita dalla fine non mostra segno di aver capito che è l'allenatore della Juventus.
Fortuna che ne manca solo più una.
L'ANGOLO JUVENTINO
venerdì 20 maggio 2011
martedì 10 maggio 2011
PRESI PER I FONDELLI... ANCORA UNA VOLTA
Quando ho preso i due biglietti per assistere alla partita col Chievo ero convinto che allo stadio saremmo stati pochissimi, io, mio fratello e qualche famigliola desiderosa di portare i figli ad una partita dall'esito praticamente scontato da far vedere ai figlioli vestiti di bianconero dalla testa ai piedi.
Le sorprese sono state dunque due, la prima, molto piacevole, è stata la visione di un Olimpico da tutto esaurito nonostante fosse lunedì sera, la seconda è stata, ovviamente e come purtroppo al solito in questa maledetta stagione, il risultato.
Non mi aspettavo tutta quella alla gente allo stadio, non mi sarei mai immaginato che una tifoseria che non andava al Delle Alpi nelle grandi nottate di Champions, sarebbe stata li ad incitare una squadra deprimente, guidata da un allenatore che tra le varie ha manifestato persino l'ignoranza in materia di percentuali e confermato quest'ultimo , almeno a parole che spero dissolversi nel vento, da una classe dirigente che è arrivata a far rimpiangere il trio Blanc-Secco-Blanc.
Invece allo stadio c'era il pienone, e fino ad un certo momento tutti i presenti hanno fatto il proprio, le curve cantavano, la Juventus vinceva, e Del Neri era comodamente seduto in panchina, e proprio dopo che Matri ha allungato le distanze, le curve hanno preso a cantare più forte, e Del Neri si è messo ancora più a suo agio nelle comode poltroncine dell'Olimpico allentando un po' il nodo della cravatta è successo che il Chievo ha segnato, e senza nemmeno dare il tempo a Del Neri di stringere nuovamente il nodo l'ha fatto di nuovo. In sessanta secondi, cioè in un tempo minore di quel che una persona media impiega a scrivere un brano dalla lunghezza di questo post dall'inizio fino a questo punto, quella che sembrava un'allegra serata allo stadio si è trasformata in una tragedia sportiva. Così a quel punto mentre la Juventus non vinceva più ed il nostro amato mister si era finalmente degnato di disincastrare il suo sederone dalla panchina ora un po' più scomoda, l'unica costante è rimasta l'energia profusa dalle due curve nel dar voce ai propri cori, solo col segno opposto. Così mentre il "dai ragazzi non mollate" cedeva il posto a "Del Neri vattene Del Neri vattene" e "ce l'abbiamo noi ce l'abbiamo noi Marco Motta ce l'abbiamo noi" soppiantava "di notte ti sogno sempre e di giorno canto per te" e dopo che il Chievo forse ormai pago della permanenza in Serie A conquistata a Torino, sprecava un'occasione a porta vuota generosamente offerta da Buffon è finita la partita.
Ragionando ora, a bocce ferme, con la mente un po' più lucida e la voce che mi sta tornando un filo alla volta, mi sembra che meglio non poteva andarci. Appurato che non era la matematica (e per assurdo non lo è ancora) ma la logica a condannarci ad un'altra stagione senza Champions, per cui con nove punti nelle ultime tre prove sarebbe stato forse Europa ma non quella che conta è andata meglio così. E' andata meglio così perché almeno ora è venuto meno ogni alibi che poteva venire in mente alla dirigenza per confermare Del Neri del tipo " si siamo fuori dalla Champions ma abbiamo vinto le ultime partite".
Probabilmente anche Del Neri si rende conto che bisogna impegnarsi se si vogliono aprire gli occhi alla dirigenza, e si è lasciato ad andare a dichiarazioni che se non sono volte ad una veloce cacciata sarebbero da trattamento sanitario obbligatorio. Prima si è confermato al 100% come allenatore della stagione prossima, poi si è scagliato contro l'arbitro colpevole secondo lui della mancata vittoria della Juventus ( come aveva fatto contro il Catania, sempre dopo un 2 a 2, sempre in casa e giusto per non farci mancare nulla non si è esimito dal fare i soliti discorsi sulla sfortuna, maturità e banalità simili.
Ora cari signori ridateci la Juventus.
A presto
A.P.
venerdì 6 maggio 2011
QUANTI RIMPIANTI
Intendiamoci, la partita contro la Lazio è stata pessima e l'abbiamo vinta per puro caso confermando peraltro le statistiche che vedono una Juventus grande con le grandi piccole con le piccole. In ogni caso la vittoria sul finire contro la Lazio ha riacceso i rimpianti di quanti sono sicuri che la vecchia signora non riuscirà a centrare il quarto posto, a prescindere dalle dichiarazioni di giocatori ed allenatore che al contrario credono questo obiettivo ancora realizzabile.
Il gioco dei se e dei ma è pessimo ma non riesco a non pensare alle partite contro Bari, Brescia, Parma, Fiorentina, Catania ed immaginarmi una classifica virtuale che ci vedrebbe in ben altra posizione rispetto a quella reale.
Ora bisogna svoltare, Del Neri ha ampiamente dimostrato di non essere un allenatore da Juventus e a fine stagione è necessario ringraziarlo per aver preso parte alla lotta per la causa bianconera ed annunciare il suo esonero. Al suo posto vanno benissimo i soliti mammasantissima Lippi e Capello, un po' meno bene Hiddink e Van Gaal. Ma visto che si tratta di allenatori che difficilmente si riuscirà a portare a Torino, a me sulla panchina bianconera piacerebbero, in ordine di preferenza Guidolin, Mazzarri e Spalletti. Mancini non mi piace e con Conte si aggiungerebbe all'incubo degli ultimi anni una nuova stagione da dimenticare. Ci avete già fatto odiare Ferrara, non ripetete l'esperimento col capitano, lasciatelo crescere in provincia e se un giorno sarà il nostro condottiero fate in modo che quel giorno sia abbastanza lontano da consentergli di essere acclamato dagli spalti e non fischiato.
In chiusura di stagione credo che si debbano fare i complimenti al Bari che nonostante sia già retrocessa sta onorando alla grande il campionato, affrontando le ultime partite non come semplici pratiche da sbrigare ma per confermare che senza l'incredibile filotto di infortuni che le hanno minato il cammino ci avrebbe divertiti come la passata stagione, spero tanto saranno in grado di centrare la promozione al primo tentativo.
Il problema del calcio nostrano è che le squadre che affrontano al termine della stagione formazioni già retrocesse si aspettano i trovarsi davanti giocatori arrendevoli contro i quali guadagnare i punti fondamentali per centrare i propri obiettivi, e quando hanno davanti gente come i baresi si irritano e vanno in escandescenza. La Roma ha dimostrato ancora una volta di essere una squadra isterica formata da giocatori per lo più viziati e sopravvalutati, e De Rossi è il miglior esempio della squadra in questo senso. Gomitate vigliacche le ha tirate sempre, solo che lui è er capitan futuro, bisogna capirlo e sostenerlo, e poi scusate è o non è l'erede di Totti?
A proposito di Totti... ha ragione Di Canio, l'autocelebrazione non è roba da leader veri. Diventi re di Roma se sono i tuoi compagni a portarti in trionfo, non se te lo stampi tu sulla maglietta, e giri da solo per il campo, e la mostri alle telecamere con quel sorriso da ebete.
A presto
A.p.
Il gioco dei se e dei ma è pessimo ma non riesco a non pensare alle partite contro Bari, Brescia, Parma, Fiorentina, Catania ed immaginarmi una classifica virtuale che ci vedrebbe in ben altra posizione rispetto a quella reale.
Ora bisogna svoltare, Del Neri ha ampiamente dimostrato di non essere un allenatore da Juventus e a fine stagione è necessario ringraziarlo per aver preso parte alla lotta per la causa bianconera ed annunciare il suo esonero. Al suo posto vanno benissimo i soliti mammasantissima Lippi e Capello, un po' meno bene Hiddink e Van Gaal. Ma visto che si tratta di allenatori che difficilmente si riuscirà a portare a Torino, a me sulla panchina bianconera piacerebbero, in ordine di preferenza Guidolin, Mazzarri e Spalletti. Mancini non mi piace e con Conte si aggiungerebbe all'incubo degli ultimi anni una nuova stagione da dimenticare. Ci avete già fatto odiare Ferrara, non ripetete l'esperimento col capitano, lasciatelo crescere in provincia e se un giorno sarà il nostro condottiero fate in modo che quel giorno sia abbastanza lontano da consentergli di essere acclamato dagli spalti e non fischiato.
In chiusura di stagione credo che si debbano fare i complimenti al Bari che nonostante sia già retrocessa sta onorando alla grande il campionato, affrontando le ultime partite non come semplici pratiche da sbrigare ma per confermare che senza l'incredibile filotto di infortuni che le hanno minato il cammino ci avrebbe divertiti come la passata stagione, spero tanto saranno in grado di centrare la promozione al primo tentativo.
Il problema del calcio nostrano è che le squadre che affrontano al termine della stagione formazioni già retrocesse si aspettano i trovarsi davanti giocatori arrendevoli contro i quali guadagnare i punti fondamentali per centrare i propri obiettivi, e quando hanno davanti gente come i baresi si irritano e vanno in escandescenza. La Roma ha dimostrato ancora una volta di essere una squadra isterica formata da giocatori per lo più viziati e sopravvalutati, e De Rossi è il miglior esempio della squadra in questo senso. Gomitate vigliacche le ha tirate sempre, solo che lui è er capitan futuro, bisogna capirlo e sostenerlo, e poi scusate è o non è l'erede di Totti?
A proposito di Totti... ha ragione Di Canio, l'autocelebrazione non è roba da leader veri. Diventi re di Roma se sono i tuoi compagni a portarti in trionfo, non se te lo stampi tu sulla maglietta, e giri da solo per il campo, e la mostri alle telecamere con quel sorriso da ebete.
A presto
A.p.
venerdì 29 aprile 2011
SOLO RIDERE
Si ho riso, guardando la partita col Catania mi è venuto da ridere più di una volta, ed alla scoperta che che i nostri campioni si sono fatti raggiungere a tempo scaduto ho riso e mentre mi convincevo di aver riso abbastanza ho saputo dell'intervista post-partita di Del Neri ho dovuto ricredermi e ho riso un'altra volta ancora.
Ho riso di me, ho riso degli altri tifosi che magari avevano già iniziato di nuovo calcoli, ho riso del commentatore che con un colpo di coda aveva ricominciato a parlare di campionato pazzo e discorso Champions non ancora chiuso, ho riso dello stesso commentatore che quando hanno inquadrato Del Neri sul 2 a 0 per noi ha detto che ora si, poteva pensare di rimanere su quella panchina anche l'anno dopo, ho riso di Marotta e di Agnelli che forse hanno pensato anche loro la stessa cosa, ho riso di Del Neri che non è stato in grado di gestire una partita in casa col Catania, in avanti per due reti e che a partita finita è stato capace di parlare degli errori dell'arbitro senza aver considerato i propri.
E mi rendo conto che ognuna di quelle risate avevano il retrogusto amaro di quello che era e di quello che è, di quello che sarebbe potuto succedere e quello che è in realtà successo.
Questi parlano di nuovo stadio, di progetto da 100 milioni, che non tutto è da buttare, e noi tutti abbiamo il sentore di essere diventati la Nuova Inter.
Che senso ha avere uno stadio all'avanguardia e vederci giocare Motta, Traorè e compagnia bella. Ridateci il vecchio Delle Alpi che faceva schifo, non si vedeva una mazza neanche nei settori più costosi, ma almeno sapevi che laggiù da qualche parte, oltre quella schifosa pista rossa c'erano Zidane e Del Piero, Thuram e Cannavaro, Ibra e Trezeguet. La visuale del Delle Alpi era talmente schifosa che qualcuno ha dovuto far giocare un certo monsieur Henry terzino sinistro perché fosse più vicino agli spalti. Eppure si vinceva lo stesso.
Che senso ha avere 100 milioni da spendere se più della metà di quella cifra andrà spesa per riscattare i prestiti di quest'anno? Cioè per confermare una squadra che fatica a centrare un un piazzamento da Europa League, detto così fa ancora più effetto vero? Teneteveli i soldi, a noi basterebbe riavere il fascino di una volta, quando i giocatori, quelli veri, smaniavano per indossare la nostra maglia. Tenetevi quei soldi ed affidatevi di nuovi a gente che sappia fare mercato, di nuovo a gente che riesca a prendere un Cannavaro in cambio di un Carini qualsiasi. Non pretendiamo gente infallibile, perché Carini era chiaramente un acquisto sbagliato, ci accontentiamo di qualcuno che riesca a riparare là dove ha sbagliato. Insomma trovate qualcuno che riesca a piazzare Martinez in cambio di un paio di massaggiatori ed un cuoco.
A presto,
A.p.
martedì 19 aprile 2011
Un film già visto
E pensare che ancora una volta il cuore aveva avuto ragione sul cervello e che ancora una volta in molti ci eravamo lasciati andare a calcoli che... "se le vinciamo tutte"... "la Roma non le può vincere tutte"... "figurarsi la Lazio"... "per non parlare dell'Udinese che con Sanchez e Di Natale fuori"...
Puntualmente siamo stati riportati alla cocente realtà della quale eravamo tutti consapevoli ma cui preferivamo sottrarci cercando riparo dietro le solite frasi sulla matematica che non ci condanna, o sul fatto che nel calcio non si può mai dire....
E mentre qualcuno era arrivato a pensare che in caso di sei vittorie consecutive la dirigenza, l'allenatore e la squadra sarebbero stati ritenuti soddisfacenti anche senza la qualificazione in Champions, i nostri (che se fossero tanto bravi sul campo la domenica quanto a parlare in settimana altroché quarto posto), hanno fatto che spegnere anche quest'ultimo barlume di speranza, facendoci per l'ennesima volta cascare le palle. Io non mi aspetto più da tempo che la mia squadra vinca ogni incontro, ma vorrei tanto che quando capitano queste occasioni quando c'è da lottare per un obiettivo il cui raggiungimento preveda sforzi nostri più disgrazie altrui, scendesse in campo col coltello tra i denti. Qualcosa del tipo "noi abbiamo fatto il massimo, ora vediamo gli altri". E invece succede sempre che anzichè bruciare il campo e combattere su ogni pallone fino a non averne più, questi vanno a giochicchiare. Si può anche perdere cazzo, ma devi perdere giocando per la vittoria, se no irriti e basta.
La sera ho visto Napoli-Udinese, e devo dire che in quel momento ho realizzato quanto fosse stato stupido anche solo a pensare di poter raggiungere il quarto posto. L'Udinese vola... e lo fa dalla sesta giornata di campionato, va a Napoli in piena corsa scudetto senza i suoi due migliori giocatori, perde Isla durante la partita, ha in campo gente che ha paura di vincere contrasti contro quelli che spera saranno i suoi compagni in futuro, gioca la partita perfetta e vince. E nonostante tutto questo non è ancora in zona Champions. E lo dovremmo essere noi? No, non possiamo, perché è vero che nel calcio non puoi mai dire ma questo vale per una o due partite, vale nelle competizioni europee che puoi andare al Camp Nou difenderti in dieci e sperare di passare il turno, ma sul lungo termine nel calcio si sa e eccome.
Di Guidolin nessuno parla mai, forse perché allena in tuta e non con la sciarpettina di cashmere, forse perché ha troppi capelli per essere considerato come Spalletti e troppo pochi per avere l'appeal di Mazzarri, o forse perché non ha mai sollevato polemiche. Fatto è che a me piacerebbe da matti se fosse lui l'allenatore della Juventus. Quando, nell'intervista post partita, gli hanno chiesto se sarebbe andato ad allenare una grande, ha risposto dicendo che era ormai stanco e che a breve avrebbe smesso sono rimasto di stucco. Come diavolo è possibile che in un paese dove si lascia allenare la Nazionale campione del modo ad un signor nessuno reduce da un esonero alla sua prima esperienza in A, dove in capo alla squadra più titolata viene messo Ferrara, dove un ex dirigente nei suoi primi due anni da allenatore allena prima il Milan e poi l'Inter, si lascia Guidolin a stancarsi ed invecchiare in provincia? Forse la risposta è già nella domanda.
A presto;
A.P.
Puntualmente siamo stati riportati alla cocente realtà della quale eravamo tutti consapevoli ma cui preferivamo sottrarci cercando riparo dietro le solite frasi sulla matematica che non ci condanna, o sul fatto che nel calcio non si può mai dire....
E mentre qualcuno era arrivato a pensare che in caso di sei vittorie consecutive la dirigenza, l'allenatore e la squadra sarebbero stati ritenuti soddisfacenti anche senza la qualificazione in Champions, i nostri (che se fossero tanto bravi sul campo la domenica quanto a parlare in settimana altroché quarto posto), hanno fatto che spegnere anche quest'ultimo barlume di speranza, facendoci per l'ennesima volta cascare le palle. Io non mi aspetto più da tempo che la mia squadra vinca ogni incontro, ma vorrei tanto che quando capitano queste occasioni quando c'è da lottare per un obiettivo il cui raggiungimento preveda sforzi nostri più disgrazie altrui, scendesse in campo col coltello tra i denti. Qualcosa del tipo "noi abbiamo fatto il massimo, ora vediamo gli altri". E invece succede sempre che anzichè bruciare il campo e combattere su ogni pallone fino a non averne più, questi vanno a giochicchiare. Si può anche perdere cazzo, ma devi perdere giocando per la vittoria, se no irriti e basta.
La sera ho visto Napoli-Udinese, e devo dire che in quel momento ho realizzato quanto fosse stato stupido anche solo a pensare di poter raggiungere il quarto posto. L'Udinese vola... e lo fa dalla sesta giornata di campionato, va a Napoli in piena corsa scudetto senza i suoi due migliori giocatori, perde Isla durante la partita, ha in campo gente che ha paura di vincere contrasti contro quelli che spera saranno i suoi compagni in futuro, gioca la partita perfetta e vince. E nonostante tutto questo non è ancora in zona Champions. E lo dovremmo essere noi? No, non possiamo, perché è vero che nel calcio non puoi mai dire ma questo vale per una o due partite, vale nelle competizioni europee che puoi andare al Camp Nou difenderti in dieci e sperare di passare il turno, ma sul lungo termine nel calcio si sa e eccome.
Di Guidolin nessuno parla mai, forse perché allena in tuta e non con la sciarpettina di cashmere, forse perché ha troppi capelli per essere considerato come Spalletti e troppo pochi per avere l'appeal di Mazzarri, o forse perché non ha mai sollevato polemiche. Fatto è che a me piacerebbe da matti se fosse lui l'allenatore della Juventus. Quando, nell'intervista post partita, gli hanno chiesto se sarebbe andato ad allenare una grande, ha risposto dicendo che era ormai stanco e che a breve avrebbe smesso sono rimasto di stucco. Come diavolo è possibile che in un paese dove si lascia allenare la Nazionale campione del modo ad un signor nessuno reduce da un esonero alla sua prima esperienza in A, dove in capo alla squadra più titolata viene messo Ferrara, dove un ex dirigente nei suoi primi due anni da allenatore allena prima il Milan e poi l'Inter, si lascia Guidolin a stancarsi ed invecchiare in provincia? Forse la risposta è già nella domanda.
A presto;
A.P.
Iscriviti a:
Post (Atom)